Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros)

sabato 5 aprile 2008

vaffanculo!




settimana "breve" andata, quella eterna sta per iniziare. e forse tra una settimana esatta sarà qua a dire che anche questa apparente settimana eterna se ne sarà andata con più o meno successo. ecco cosa ho scritto esattamente una settimana fa. e posso dire che questa settimana non è andata con più o meno successo, è andata letteralmente UNA MERDA. e per colpa di chi?per colpa esclusivamente TUA, SOLO, SOLO TUA. mi hai fatto vivere una settimana d'inferno, a partire da lunedì mattina. non è passato giorno che non mi sia trova sola a pensare, e per cacciare questi pensieri mi sia messa su un libro a studiare facendo male pure quello. non c'è stato giorno che non mi sono sentita dentro una grande pietra, di quelle grandi grandi e apppuntite, di quelle che fanno male al cuore, con l'incapacità di condividere il mio dolore con gli altri, per il mio carattere tutto strano, capace di tenersi sempre tutto dentro fino a scoppiare e stare ancora più male dopo. in tutti questi giorni, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato non ho fatto altro che pensare, e ogni giorno ho fatto crescere la mia confusione. è ogni tuto messaggio: non voglio perderti, io ti amo, io ti voglio bene, io ci tengo a te, sei troppo importante per me non hanno fatto altro che farmi stare male perchè io ero confusa, perchè io non capivo..io non capivo perchè non riuscivo ad amarti come avrei voluto, io non capivo perchè tu mi sembravi tanto distante, non capivo perchè tu non riuscivi a darmi ciò che io avrei voluto. e poi oggi. le parole che mi hanno fatto un male cane. poche come sempre. perchè tu non sei in grado di parlare. tu stai sempre zitto, tu pensi che tutti possano capire i tuoi eterni silenzi. tu che non sei in grado di prendere le tue ragioni e farle valere, tu che nn riesci mai a fare un cazzo di giusto, che non capisci quando le persone che ti vogliono bene hanno bisogno di te. e oggi hai usato poche parole. quelle che mi hanno fatto un male cane. "cosa vuoi ora?""Non lo so" "hanno meritato questi cinque mesi?" "no", ma vaffanculo ale, vaffanculo ale. vaffaculo per davvero. vaffanculo a te, ai tuoi cazzo di messaggi che questa settimana mi hai mandato, vaffanculo alle tue false parole, perchè se tu non volevi perdermi, perchè se tu oggi ci tenevi a me non mi rispondevi così. vaffanculo alla tua lettera, vaffanculo alla tua collana, al tuo peluches, vaffanculo a tutti i tuoi ricordi che sono rimasti nella mia vita. potevi andartene questo si, ma potevi anche portarti via tutto il male che mi hai fatto, tutte le giornate di merda che ho passato per te, potevi portarti via tutti i tuoi ricordi che non mi servono più a un cazzo ora. pomeriggi insieme, serate fantastiche, baci eterni, baci teneri, baci veloci, baci nostri, attimi nostri: ma che vadano tutti a fanculo. e quello che mi preoccupa di più non è la delusione che hai lasciato in me, sono quelle lacrime che non sono uscite, che sono rimaste dentro di me. perchè forse non ho ancora realizzato, perchè forse non l'ho ancora capito che tu te ne sei andato per davvero, per sempre. e lo capirò soltanto domani quando non vedrò più il tuo nome sul mio cellulare, quando la mattina non correrò più verso la stazione, quando cercherò di dimenticare i tuoi abbracci che tanto mi riempivano di gioia, quando non passerò più le mie sere a baciarti, quando allontanerò il tuo pensiero, il tuo ricordo perchè farò troppo male. se starai leggendo sappi che ora voglio solo dirti una cosa: tu non sai quello che sto passando, tu non sai come sto mentre tu ti sei solo levato un grande peso, anzi come sempre l'hai fatto a me. sparisci, vattene, prima ti dimentico meglio è, non so cosa mi hai dato in tutto questo tempo. ora rivoglio la mia vita. quella che tu mi hai rubato. voglio solo odiarti. fra

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