Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros)

sabato 16 febbraio 2008

Buon San Valentino Amore mio....

Quando lo vedrai probabilmente potrà sembrarti banale. Ma per me non lo è.

Già da tanto tempo avrei voluto darti questo, ma avevo paura non avresti capito, avevo paura fosse stato insignificante. Ora invece prendo questa occasione.

La canzone, l’unica canzone che è scritta su questo cd è forse la più importante.

Mi riporta indietro, molto indietro, a tanti mesi fa, più di 4…al 6 ottobre precisamente. La sera in cui siamo stati insieme, la sera in cui abbiamo ballato per la prima volta insieme, e questa è stata la prima canzone che insieme abbiamo ascoltato. E in quella sera ancora non sapevo chi eri, come eri, come saremmo diventati e come no. Ancora non sapevo se ci sarebbe stato qualcosa tra noi, se tra noi qualcosa avrebbe potuto funzionare.

Eccomi qua invece il 14 febbraio, insieme da quasi 4 mesi che non sono stati sempre facili, anzi spesso complicati, eppure ancora insieme, probabilmente perché qualcosa di forte ha avuto la meglio su tutto, su tutte le incomprensioni. Se ci pensi siamo le persone più diverse, quelle con dei caratteri completamente diversi, forse gli opposti eppure siamo arrivati fin qua.

E oggi con le parole di questa canzone voglio solo ricordarti che a te voglio bene, a te voglio molto bene, che a noi due ci tengo, nonostante a volte possa sembrare assente, distante, o lontana.

Che in quei giorni in cui ti ho detto “dobbiamo parlare…” non volevo rovinare tutto, non volevo essere quella che trovava ovunque qualcosa che non andava, volevo solo che la nostra storia crescesse. E lo voglio pure ora che forse non va come avrei voluto, ora che le cose sembrano un po’ difficili. In questi giorni capisco che con te qualcosa è accaduto, qualcosa che al solo pensiero di perderti mi fa sentire completamente persa. È come se ora fossi protetta da qualcosa e se questo qualcosa se ne va io mi perdo.

Alla fine di queste tante parole resta la cosa più importante: TI VOGLIO BENE, FORSE NON SOLO.
... Fra...

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