Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros)

sabato 9 febbraio 2008

che casino!!!!!!!!!

7 febbraio 2008

Ed oggi è come se mi venisse voglia di scrivere, come se avessi tante cose da dire quando invece da dire c’è molto poco, o anzi ci sarebbe molto ma quel molto ancora troppo confuso ancora troppo strano e complicato per poter essere espresso da semplici parole.

Perché quello che provo per te è davvero strano.

Mi ricordo quel periodo in cui ero semplicemente pazza di te, venivo tutte le mattine alla stazione pur di vederti anche solo 5 minuti, mi arrabbiavo con me stessa se mi dicevi che eri in ritardo, avrei passato i pomeriggi con te, interi giorni, la sera andavo a dormire con il tuo peluches proprio come una bambina piccola ancora ma quello mi faceva pensare a te. Aspettavo i tuoi messaggi la sera e ogni pomeriggio. E mi dicevo: le cose stanno cambiando, in quest’ultimo mese sono cambiate tantissimo, le cose stanno diventando sempre meglio.

E poi è bastato un niente, un dettaglio all’apparenza, forse solo un dettaglio, un dettaglio che però ha smontato tutta la felicità, la sicurezza che avevo acquisito in quel periodo, cancellandola forse questo non lo so.

Tu che non capisci le mie parole, tu che non ti accorgi che io ci sto male per quello, io che non ho voglia di parlarti di quello per non sembrare quella che ha sempre qualcosa che non va, quella che trova sempre qualcosa da ridire.

E mi metto anche io a fare i capricci.

E per una scusa o l’altra, per una settimana non ci vediamo, e arriva oggi dove mi chiedo perché non gli ho detto che per quella sciocchezza me l’ero presa. Che per quella sciocchezza me l’ero presa perché ci tenevo a quella sera.

E mi sento strana, ma più che strana insicura. Di me, ma di noi no.

E vengo via e inizi a mancarmi, vorrei girarmi indietro e dirti:aspetta, stiamo ancora un attimo insieme ma capisco che ormai è tardi, per oggi è tardi.

Capisco che quella è solo la mia confusione, una gran bella confusione però direi. Mi rendo conto che siamo due persone molto diverse, be ma questo l’avevo capito fin dall’inizio: Lui la persona più calma al mondo, quella senza alcuna preoccupazione, quella forse anche timida, quella riservata e io tutto l’opposto.

E, infatti, mi rendo conto che ho ancora molte cose da capire di te, mi rendo conto che di cose da scoprire in te ce ne sono ancora molte.

Non è facile a volte, capire le tue parole, capire le cose che mi scrivi, capire cosa mi dici, cosa cerchi di dirmi ma non mi dici…eppure sento di farcela, eppure sento che questo momento passa, eppure io sento che domani sarà diverso, eppure sento che tornerà come qualche tempo fa, anzi sarà meglio…e tra 13 giorni saranno 4 mesi.

4 mesi, sì già 4.

Stavolta 4.

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