Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros)

giovedì 3 gennaio 2008

Non Esiste Limite Alla Nostra Voglia Di Vivere...

Che giornata strana quella di oggi.

Fuori nevica. Che belli quei fiocchi di neve che cadono così lenti, se da un lato la neve è la cosa più brutta che c’è dall’altro invece, quando sei in casa al caldo a guardare fuori dalla finestra, è semplicemente fantastica.

Sono tutti così bianchi quei fiocchi, tutti così diversi, tutti con una forma loro, tutti così fragili e tutti con una vita molto breve.

Sta mattina mi sono svegliata con un sogno in mente, quello di sta notte….che ancora ora mi fa pensare molto.

Perché ho sognato proprio lui, in quel contesto, in quella vita che sembrava così fantastica, quando tra me e lui sono passati già tanti tanti mesi?!

E il pensiero di tutto quello che ho sognato non riesco a togliermelo dalla mente, e continuo a pensarci e continuo a non capire pure ora…lui ormai è passato, lui è stato e non è più, a lui non penso completamente più e da un bel po’…ma allora perché quel sogno?

A volte mi piacerebbe essere in grado di capire certe cose, di cogliere un significato laddove apparentemente un significato non c’è.

E poi chissà perché sono finita proprio oggi pomeriggio a rileggere tante pagine scritte tanto tempo fa su tanti piccoli capitoli dell’anno che se ne è appena andato.

E in tutti ho riscoperto qualcosa che non ricordavo, quei particolari che mi erano scappati dalla mente. E forse in tutti ho percepito qualcosa che nel momento in cui vivevo quegli attimi avevo tralasciato.

E in tutti ho capito una cosa.

Ogni storia, ogni amore (se amore è stato), ogni persona, ogni istante se ne sono andati portandosi con loro un piccolo segreto.

Quel segreto che non saprò mai.

Tutti hanno lasciato un qualcosa di misterioso alla loro scomparsa.

E adesso accorgendomi di questo mi piacerebbe tornare indietro per poter scoprire certe cose.

Per poter capire magari perché certe persone erano arrivate, per capire magari perché tante persone erano piombate nella mia vita erano rimaste per tanto tempo e poi se ne erano andate con un semplice messaggio senza una spiegazione.

E osservando meglio le parole di quei fogli mi accorgo che anche io avevo molti segreti, segreti che non avevo rivelato a nessuno, ma che non avevo rivelato per prima a me stessa.

E ora dopo tanti mesi, mi accorgo di tutto questo.

Mi accorgo che forse molte e troppe volte non sono stata in grado di raccontare tutto quello che in me succedeva alle persone che questo dovevano saperlo.

Per paura probabilmente.

Ma non so per paura di che cosa…e quindi mi chiedo se ora lo sto facendo ancora.

A volte mi piacerebbe essere in grado oltre di ascoltare gli altri ascoltare un po’ di più me stessa. Ma mi rendo conto che saper ascoltare gli altri, aiutare gli altri, capire in quale situazione si trovino gli altri è molto più semplice di capire me stessa.

Perché è come se tendessi a volte a negare l’evidenza, e come se a volte cercassi di nascondere i sentimenti che posso provare, come se questi potessero farmi male.

Sono sicura che però questo non succede solo in me, nella mia mente, nel mio cuore.

Ma succede in tutti.

Perché sono quasi certa che in tutti noi ci sono quei piccoli segreti che non conosceremo mai, sono quasi certa che tutti i momenti che viviamo hanno uno scopo ben preciso dietro. Quello di cogliere quell’emozione, quel sentimento, quel significato che nella maggior parte dei casi resta nascosto, sconosciuto a tutti e nel momento in cui ci si accorge di non aver scavato a fondo per capire meglio, è già troppo tardi.

E forse questo accade perché ci si accontenta, ci si accontenta di quello che si può avere, di quello che è evidente, che non richiede fatica. e accontentarsi significa non essere in grado di confrontarsi, ritenersi incapaci di andare lontano, significa imporsi dei limiti: al di la di quello scoglio non posso andare. Ed è bruttissimo questo, perché volendo si può andare ovunque, perché

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