Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros)

sabato 14 giugno 2008

non cambi mai



un cellulare che si illumina e una busta con un nome che compare.
un nome, il suo nome.
lui, lui, lui.
lui con delle semplici parole, e poi lui come lo ricordavo.
ed è come se questi mesi in cui abbiamo vissuto in universi completamente diversi non ci fossero mai stati, non fossero mai esistiti.
e io che non riesco a smettere di rispondere, e io che è come se non potessi non rispondere.
e mentre scrivo e mentre leggo, lo so, ne sono convinta che forse non è giusto così, che forse mi sto procurando altro male. che forse non ha senso, che forse non ha alcun senso.
cosa mi hai fatto quel giorno?! cosa è successo in me quel giorno?! ecco questo mi chiedo. tu sei l'unico, l'unico che non dimentico, l'unico a cui non riesco a non pensare...ma chissà perchè con te è successa questa cosa, chissà perchè non con un altro, chissà perchè solo tu hai avuto questo effetto.
o forse sono io. o forse il motivo di tutto questo devo cercarlo solamente in me stessa, io che non voglio dimenticarti, io che non voglio tu sia il mio passato, solo il mio passato.
o forse quello che vorrei sarebbe solo esserti amica, ma io amica tua???no forse questo poi non mi basterebbe più.
facevo prima, prima superiore, pensavo, ragionavo, facevo, dicevo in qualche strano modo un modo adatto a me forse ancora così piccola e così innocente ma tu c'eri già, tu eri già tra i miei pensieri.
ora invece ho finito da appena una settimana terza, terza superiore. penso, ragiono, faccio e dico diversamente da due anni e più fa, eppure tu sei ancora qua. in un modo diverso ma ci sei. diverso questo è certo, non sei più la persona dei miei 14 anni, forse ho imparato a conoscerti un po', ma non ho di certo capito perchè tu sei ancora così speciale.
così te. così te stesso.
eppure mi piace quando mi chiedi come sto, cosa ho combinato in tutto questo tempo, se non mi è mancato qualcuno che noi due sappiamo, mi piace quando cambi discorso inizi a fare lo "scemo" di sempre...e così, così come sei ogni volta che ti incontro, che ti sento ti voglio bene.

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