Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros)

sabato 12 aprile 2008

mi fai male così!

Proprio ora mi ero decisa a dire basta. A dire dai voltiamo pagina, andiamo avanti, almeno proviamoci a non stare così male per tutti, per un tutti che poi era solo lui. Proviamoci a cercare quel ragazzo perfetto nascosto in qualche posticino, riprendiamoci la mia vita con tutti i suoi casini, torniamo a divertirci tutti i giorni proprio come qualche mese fa. E invece cosa succede?! Tu torni.

Come sempre tutti hanno fatto, torni. Con quel messaggio. Uno di quelli che sei bravo a scrivere. Uno di quelli che l’altra settimana scrivevi tutti i giorni. Uno di quelli piene di scuse, di ripensamenti. Uno dei tuoi.

Uno dei tuoi soliti messaggi le cui parole sei sempre è solo stato capace a scriverle. Forse non ci riusciranno mai a dirle.

E mi sconvolgi l’intero pomeriggio, che era iniziato almeno con una voglia di studiare chimica per non lasciare di nuovo a metà il compito di domani.

Nella mia mente si mette così, in moto qualcosa e io direi che si tratta proprio di una gran confusione di pensieri: domande, domande che aspettano una risposta, quella risposta che forse non avranno mai. Domande che la vita le priva della loro risposta.

E poi il mio cuore, il mio cuore che non prende una posizione, anzi forse si: lui si pone esattamente a metà di tutta la situazione. Da un lato vorrebbe urlarti contro, vorrebbe chiederti un perché, perché sei tornato, perché il tuo nome torna di nuovo a comparire sul mio cellulare dopo l’assenza (silenziosa) di questi giorni. Perché ora, perché mi hai fatto tutto quello, perché mi hai lasciato andare via, perché non mi hai detto “fra non te ne andare, io voglio te.” Perché sabato mi hai detto tutte quelle cose orribili, perché ora invece fai così. Un cuore che vorrebbe dirti “ma vaffanculo, ma per chi mi prendi?” e poi il mio cuore inizia a pensare troppo e dice anche: quanto cavolo gli hai voluto bene a quel ragazzo, quanto è stato per te?! La persona con cui hai condiviso un casino di momenti, quanto sarebbe bello correre da lui baciarlo, non lasciarlo più scappare, e ricominciare da quando tutto si è interrotto?! Quanto cavolo sarebbe facile poter seguire i tuoi sentimenti, e magari sbattere ancora contro un grande muro?uno di quelli che ti blocca e ti butta giù, davvero in basso, più in basso del basso.

Se da un lato voglio lui, solo lui, esclusivamente lui dall’altro lato non riesco a dimenticarmi di sabato del male che mi ha fatto con quelle poche parole. Non riesco a dimenticare che lui quel giorno ha deciso di poter fare a meno di me. Non riesco a dimenticare quel No che mi ha detto. Non riesco a dimenticare il troppo male che in questi giorni, che i giorni prima di oggi mi è toccato vivere. Vivere senza di lui. È vorrei davvero tutto fosse più facile. Vorrei davvero che le cose fossero andate diversamente, vorrei davvero che il sabato che è appena passato non fosse mai esistito, che quel sabato non mi avesse distrutto così tanto.

“no questi mesi non hanno meritato, non so cosa voglio, ci stavo già pensando anche io a finirla, va bene ciao fra”.

Cazzo tutto questo perché?????tutte queste parole, come posso dimenticarle????come faccio?????non faccio, perché non posso. Quello me l’hai detto. Quello me l’hai detto guardandomi negli occhi, quello me l’hai detto con la tua voce, con i tuoi occhi, con il tuo cuore. E invece il messaggio di oggi no, il messaggio di oggi è solo un altro insieme di parole che si aggiungono alla lista di tutte quelle che ancora non so se siano davvero la tua verità. O cosa.

Quello che so è che quelle parole sono state tante altre lacrime, quelle che improvvisamente mi sono venute agli occhi e che ancora un’altra volta ho cercato di non far scendere perché gli ALTRI non dovevano vedere che io sto male. Perché gli altri non devono vedere quel dolore che un’altra volta mi fai, la volta in cui tento di mettere un punto.

E questo mi sembra già di averlo vissuto.

O si che l’ho vissuto, e quella volta aveva fatto ancora più male, ancora tanto di più. Tutte le volte che volevo dimenticarlo lui tornava e come?con dei messaggi, solo con dei messaggi come i tuoi niente di più che promettevano tante belle cose e poi mi ributtavano nel buio più profondo dopo qualche giorno, e io ogni volta ricominciavo da capo. Si facevo proprio così, e mi ero promessa alla fine di non permettere più a nessuno di fare quel gioco. E invece mi risuccede, mi ricapita e a distanza pure di poco.

Ale perché????perchè questo????perchè mi fai questo????

Tu tu tu tu e ancora tu. Tu che mi rubi il cuore, tu che mi rubi i sentimenti e l’amore e non sei in grado di capire cosa vuoi, non sei in grado di prendere la tua decisione, perché per te è sempre più facile rimanere imparziale, rimanere al di sopra delle parti, non dover riflettere almeno per un istante se quello che fai è giusto. E certo così è facile, così è molto più facile, e tu vivi così, l’hai fatto cinque mesi e mezzo con me ed è sempre andato bene anche quando poteva andare tutt altro che bene.

Davvero non so più che fare con te.

Non lo so proprio più.

Fra

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