Si di solito ti dicono che il sabato dovresti essere contenta per due giorni niente scuola, niente professori, niente verifiche, solo dormire.
E QUESTA è UN’EMERITA CAZZATA.
No il sabato non è così, il sabato è un giorno come gli altri, anzi nemmeno migliore. Ti viene lo scazzo appena arrivi a casa , come un grande senso di malinconia ti prende e ti porta via. Malinconia non so bene per cosa, per chi. Ma qualcosa che nasce nel cuore, qualcosa che senti crescere lentamente. E non va via, resta.
E come se il sabato fosse l’ago della bilancia, qualcosa che ti fa pensare al passato, impedendoti di aprire gli occhi sul futuro.
Si poi è vero:il sabato sera si fa festa.
Ma quella è solo una sera, una sera e basta. Una sera per poi tornare alla solita routine.
Ad accompagnare questo grande senso di malinconia ci sono persino le canzoni, che arrivano tutte a pennello, tutte per rattristarti un po’ di più, tutte per farti pensare un po’ di più, come se tu già di per sé non pensassi già tanto.
È tutto così strano, è come sentire che il sabato sia l’unico giorno in cui sei libero, tutti gli altri giorni prigioniero di una scuola, di una verifica per cui non sei preparata e in questo unico giorno non hai voglio di vivere la tua libertà. La libertà che magari senti pure sia un tuo dovere.
Ecco in questo stato così particolare la mia mente vorrebbe essere lontana, lei forse è lontana.
È su una spiaggia, una spiaggia di sabbia fine e dorata, una spiaggia abbandonata dove non c’è anima viva, ma non per questo brutta, anzi tutt’altro che brutta.
Il mare è mosso da quel vento che asciuga le lacrime, che ruba i pensieri, che cancella l’odore dell’amore, un vento che taglia la pelle con la sua freschezza, che ti fa rabbrividire il corpo.
Ecco qua su questa spiaggia, con la tua libertà.
Con la tua vita.
Non in un bar a bere sui dispiaceri di una settimana ormai andata, non in un letto a dormire per iniziarne una nuova.
E ogni tanto la sera prima di addormentarmi penso ad un mondo tutto mio. Ad un mondo parallelo. Di quelli irrealizzabili, di quelli di una piccola sognatrice che non si stanca mai di creare nuovi sogni, di fabbricare nuove fantasie.
Un mondo dove non esiste il dolore per l’amore, dove i fiumi sono le lacrime di gioia di una ragazza che raccoglie una rosa, le emozioni di una nonna nel sorridere alla sua nipotina.
Un mondo in cui non si conosce la gelosia, l’arroganza e l’egoismo. Ma nemmeno la falsità, la crudeltà.
Un mondo perfetto, un mondo a parte. Un mondo fuori dal comune. In cui esista spazio solo per i sentimenti, un mondo in cui la gente sorrida, in cui la gente viva la vita.
Eppure in quelle sere in cui la fantasia vola lontano, capisci subito facilmente che questo mondo non esisterà mai, che quella spiaggia non sarà mai la realtà.
Che i miei sogni resteranno sempre tanti piccoli sogni.
Fra
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