Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros)

domenica 2 marzo 2008

quella sera.

di notte, mia madre gira ancora per casa e non capirebbe ma se ne uscirebbe fuori con quella frase quando quello sarebbe il vero momento in cui starei bene.

Intanto le parole di una canzone prendono forma nella mia mente.

Oggi giornata particolare.

Tornavo a casa stasera, e guardavo fuori dal finestrino e sono passata di fronte a casa di marco.

Quante parole ho già speso per lui, è verò.

Eppure ho la netta sensazione che se lui fosse ancora con me io ricadrei nel suo vortice.

Un vortice bellissimo, ma privo di senso, come in fondo tante altre cose.

Un vortice assurdo, che sono certa manderebbe all’aria anche una storia di 4 mesi e 8 giorni. Già ques’anno ho dato proprio il meglio di me e sono certa che questo è perché non c’è più lui.

Vederlo tutti i giorni, sentirlo così vicino era come far volare via la mia mente.

Perché lui con me riusciva a far di tutto.

Lui era lui.

Non ci sono altre parole.

Lui è stato l’unico con una capacità di prendermi e posarmi in ogni momento, facendomi in ogni istante ricordare la gioia dei primi baci.

E il loro ricordo ancora ora mi illumina.

E ne resta un sorriso, un gran bel sorriso.

Il suo vortice che si disegna nella mia mente ogni volta che il suo sguardo mi coglie di sorpresa, assume i colori più assurdi: un qualcosa di estremamente azzurro, quell’azzurro così profondo, come quello del gelato all’anice…ed esso velocemente percorre tutte le sue sfumature e si muove veloce, velocissimo, scompiglia ogni luogo che incontra lo mette soqquadro per farlo vivere.

Ed è velocissimo, lo riconosci soltanto dalla sensazione di immenso piacere che ti lascia. Poi mi viene in mente Ale e non mi sento in colpa, no.

Lui è la gioia di questi ultima quattro mesi e otto giorni. È quello che di serio ho fatto fino ad ora.

La persona che ho scelto nella mia strada, con cui ho cercato di vivere qualcosa che va oltre la quotidianità, la razionalità.

In momenti come questi vorrei averti qua, non so come mai oggi ti sento lontano, forse un’altra dele mie paranoie, può essere.

“CHE FARO’ DA DOMANI, ADESSO NON LO SO, MA NEL FUTURO COSA C’è?!”

ecco le parole della canzone che stanno rimbalzando nella mia testolina.

Stamattina a scuola un altro di quei voti, che è come se ti dicessero

Tutto iniziato con la battuta della prof, una delle più penose che pure se ti sforzi non riesci a ridere, e questo ovviamente costituisce una colpa in più per te.

E dopo quel voto avrei voluto essere come il vento, in grado di arrivare con la sua leggerezza portare via ogni cosa, volare via libero.

Ecco come mi piacerebbe sentirmi:libera con le mie amozioni, con la sensazione che ti trasmette l’adrenalina mentre sale dentro te. Già spesso mi verrebbe voglia di salire su un aeroplano e con un elastico buttarmi giù. Bungee jumping.

Infrangere le regole, superare i limiti.

Oppure quella cosa che è da quando sono piccola che vorrei fare: in piscina c’è sempre quel terzo trampolino, quello più alto e anche quello sempre chiuso, ebbene mi piacerebbe salire su quella piattaforma, lasciarmi cadere giù, frantumare quello specchio d’acqua blu, penetrare nel colore per poi riemergere dopo pochissimi istanti.

Pensieri strani, sotto certi punti di vista ma che in questo periodo sono all’ordine del giorno.

Un grande desiderio di andare oltre l’essere.

Mi sento imprigionata in una scuola che non mi appartiene, vorrei evadere, vorrei scappare.

Lontano, lontano, lontano.

Partire, aiutare qualcuno con un semplice sorriso, scoprire la magia della vita, sollevare un amico dalle sue mille preoccupazioni.

Vivere una vita da protagonista aiutando quelle persone che riempiono la mia vita, quelle persone che hanno solo bisogno di essere ascoltate, a cui basta poco per trovare la forza di affrontare il mondo, di reagire.

Far ritrovare il sogno perduto ad un bimbo.

Questo voglio dalla mia vita, tutte queste cose, fare qualcosa per gli altri, capirli.

Non studiare un libro di latino e passare un pomeriggio a cercare di tradurre un problema di chimica.

A volte mi sembra davvero di sprecare tantissimo tempo in cose di cui non mi importa nulla.

Imparare a scrivere decentemente, imprimere un’emozione un un foglio bianco per non lasciarla scappare più. Leggere una poesia percependo il calore di quei versi.

Liberare la filosofia della mia mente e crearne di nuova. Ecco cosa vuol dire per me vivere.

Sentire l’adrenalina che sale lanciandosi con un paracadute, rubare gli incubi ad una persona per farla tornare a sorridere, porgere la mano a qualcuno per dirgli semplicemente <>

Ragionare con la mia testa, amare.

Questo vorrei, tutto questo. Non formule su formule, non teoremi e leggi, no solo EMOZIONI. Solo questo.

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