Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros)

domenica 23 dicembre 2007

...ogni tanto anche io penso...

tante volte mi sono fermata un attimo a pensare alla mia vita e tutte le volte mi sono sentita insoddisfatta, insoddisfatta di quello che vivevo, di quello che stavo facendo e per la prima volta invece in questi giorni la risposta è stata diversa.
per la prima volta mi sono sentita me stessa. e ho capito che tutti i mille sbagli per cui ho pianto, che appena commesso avrei voluto non aver vissuto, sono stati gli unici momenti in cui ho vissuto, gli unici momenti in cui ho vissuto la mia vita al minuto come veniva,che è quello che sempre mi sono posta di fare e poche volte ci sono riuscita.
Quegli sbagli sono state le uniche volte in cui ho ascoltato il cuore, ho ascoltato quello che io volevo per davvero e non forse quello che era giusto fare.

la cosa più grande che ho sbagliato è sicuramente scegliere di vivere tutte le mattine in quella scuola. quello si che è stato un grande sbaglio. ma poi penso di tornare indietro cambiare quel piccolo, grande particolare....e mi accorgo che quella non sarebbe stata la mia vita, e mi accorgo che quello che avrebbe potuto esserci non mi sarebbe appartenuto.
e allora capisco si che non dovrei essere li, ma le persone che in quel posto ho trovato sono le cose più belle che mi sarebbero potute capitare. quelle per cui merita davvero vivere.
capisco che li sono cresciute delle amicizie fantastiche, che li ho imparato a crescere. e da li è successo tutto.
in quella stessa scuola che tanto odio per tutti i suoi prof e per tutto i voti con cui ha cercato di giudicarmi sono rimasti tanti ricordi della mia vita e alle persone che li ho incontrato sono legati molti di quelli restanti.
Ho imparato che a volte sbagliare è la cosa più bella al mondo, che certi sbagli gli ripeteresti all’infinito perché sono loro che ti fanno battere il cuore così forte. Che la vita è fatta di imprevisti, imprevisti che arrivano e tu nemmeno te ne accorgi e poi chissà perché ti rivoluzionano la vita.
Che esistono tanti tipi di persone, un po’ come tanti tipi di gelato…ci sono quelle persone che non ti diranno mai di no, che saranno sempre pronte ad ascoltarti a dirti io ci sono, altre che quando mezza della tua vita sarà contro di te ti prenderanno di peso, ti costringeranno ad uscire e ti faranno divertire, altre che saranno sempre dietro l’angolino a dire “molla tutto e fai cosa ti pare” ma ce ne sono ancora altre, quelle che guarderanno la tua vita e nel momento in cui sarai di fronte al pi grande burrone con gli occhi bendati, non ti leveranno quella benda ma ti lasceranno cadere…perché tu cada in basso in basso ma loro non sanno che tu ti rialzerai.
E poi ci sono persone che entrano ed escono dalla nostra vita, proprio come se essa fosse una stazione di treni.
Arrivano soggiornano un po’ tra le pagine della tua storia, alcune decidono di fermarsi in quel capitolo che vogliono chiamare amore, lo scrivono di tante belle frasi e di tanti bei pensieri in modo da farti vivere sopra le stelle e proprio quando sarai in alto in alto ad altezza marte se ne andranno facendoti precipitare nel centro della terra.
E tra l’ordine che creano le altre persone sono forse questo a lasciare disordine, a lasciare quella scia di caos che anima la vita.
A volte però questa scia diventa così grande e densa che sommerge tutto il resto.
E si crea così una lotta per sopravvivere, per non affogare tra le lacrime che quelle persone hanno portato, che prima creano il loro laghetto, poi diventa un po’ più grande, ancor di più fino a invaderti…
E li ti chiedi cosa fare, ma solo tu puoi trovare la forza di risucchiare tutte quelle lacrime, e quella forza è in te.
Perché spetta te capire che quel ragazzo non merita quelle lacrime, che non puoi ridurti a smettere di vivere per una persona per cui non ne vale la pena, che solo con un sorriso riesci a dimostrare quanto vali e quanto quel ragazzo ha perso così facendo.
E allora lotti e lotti finchè risali.
Perché quando si tocca il fondo non si può che risalire, e ogni cosa può andare meglio di come andata…perché così va la vita, che è sempre una montagna da salire e mai da scendere.
Perché se ti ritrovi a scendere vuol dire che qualcosa è andato storto, che qualcosa sta andando storto per davvero e allora li è il caso di preoccuparsi.
E alla fine di questa grande storia la cosa che conta è saper prendere il meglio della vita, è il meglio della vita non sono di certo i ripensamenti e i rimorsi, il futuro o il passato…ma la v
ita è solo il presente….quello merita, il resto no.

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