Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(Martha Medeiros)

sabato 6 dicembre 2008

un po' di me...

È arrivato il momento di scrivere.

Vi chiederete, probabilmente, cosa c’è di nuovo che non funziona?

Beh esattamente non so darvi una risposta. Sono settimane queste in cui mi sento estremamente stanca: sarà la scuola che si fa sentire, le mille verifiche e le mille interrogazioni che non vogliono darmi tregua, saranno quei professori che mi mettono angoscia solo a vederli.

Ma sarò anche un po’ io. Io che non vado poi così bene.

Avrei bisogno di un letto in cui addormentarmi e risvegliarmi solo quando fuori la bufera è finita.

Qualche giorno fa di fronte a un piatto di penne al salmone mi hanno detto “Fra, forse sei tu che quest anno sei cambiata.”

Cambiata, io, ma perché?! A volte mi convinco che queste persone che continuano a dirmi che in me c’è qualcosa di diverso, un qualcosa che per alcuni è positivo per altri meno, non abbiano poi così torto.

Ma cosa ci sarebbe poi di così strano nel pensare, che forse è tutto il mondo intorno a me ad essere “cambiato” e io l’unica ad essere rimasta me stessa?!

La mia vita non è più quella di un anno fa, su questo nessuno mette dei dubbi. Alcune sere prime di addormentarmi, nel momento in cui i pensieri affollano caoticamente la mia mente impedendomi di premere quel fatidico “OFF”, alcuni ricordi accrescono il senso di stanchezza, di pesantezza che vive in me.

Ho un amico che da più di un mese non mi parla, una di quelle persone ritenute “essenziali”, e non trovo nemmeno un motivo perché tutto questo possa essere successo, un’amicizia è finita senza nemmeno rendermene conto. Il mio amico è diventato peggio di un estraneo, uno di quelli che vedi ogni giorno e nemmeno saluti, uno di quelli in cui non ritrovi più nulla di famigliare, tanto meno qualcosa di quei ricordi che ti perseguitano: abbracci sulle scale di una scuola grigia dopo una cicca fumata insieme per bruciare quell’amore finito, ore di sguardi di intesa, notti di musica e di alcol per dimenticare, pomeriggi a regalare allegria con le nostre risate, ore al telefono per dire semplicemente, “io ci sarò sempre per te”.

E poi pafh, tutto svanisce, il cronometro viene azzerato, il nastro riavvolto e si ricomincia tutto da capo, da perfetti estranei, da persone che non hanno condiviso nemmeno il più breve secondo.

Ma cosa sarà successo in quella pausa?!!

E così mi sento un po’ sola, alleggerita da persone che mi hanno reso vuota, insieme a poche altre che sono rimaste, sempre loro, sempre perfette, e insieme a troppe altre ancora che troppo poco conosco e troppo sento lontane per poter dire non sono sola: ci sono anche loro.

Ieri ho rivisto una persona che ha abitato per qualche momento in questa mia vita così strana e subito mi hanno chiesto: ei fra come va?!

E sapete che vi dico?! Non mi ha fatto né caldo, né freddo ritrovarmelo di fronte, anzi più lo guardavo e più mi rendevo conto di quanto quei tempi, in cui c’era lui, fossero lontani, distanti e quanto quella persona avesse lasciato poco in me. Quanto poco quella figura avesse influito sulla persona che ora sono divenuta. Quanto fosse soltanto stato uno di quei ragazzi per i soli 14 15 anni che colpiscono tutti, quelli che arrivano e se ne vanno così di fretta che non hanno il tempo di far male, che non hanno nemmeno il tempo per lasciare qualcosa, per lasciare un’impronta del loro passaggio. Poi ti accorgi che ci sono persone invece che non guarderai mai, e dico mai - perché questa è una di quelle poche volte in cui puoi usare quella parola- con occhi indifferenti. Saranno poche o saranno molte, saranno sicuramente le persone, amici e ragazzi, che hanno inciso dapprima la tua infanzia e poi la tua adolescenza. Quelle che magari incontri per strada e passi oltre, ma in te resta quel ricordo immenso che non ti abbandona e ti trovi a dire: con loro sono cresciuta e anche se non fanno più parte della mia vita, qualcosa di loro è rimasto, qualcosa che può semplicemente essere quel gioco così scemo che facevi ogni giorno dopo scuola.

Non so come funziona questa vita, quali siano le regole per poter restare in gara, ma a volte sembra così strana, così complicata, a volte ti sembra che sia così difficile, eppure non sai che dietro a quella difficoltà se ne nasconde un’altra, ancora più grande quasi sempre.

6 commenti:

  1. nulla anke xk anke io sn super impegnata......kate

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  2. Carissima Fra, è bellissimo leggerti, riesci a trasmettere così bene le tue emozioni....!!
    un abbraccio
    maria rosa

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  3. grazie a te della tua visita...è normale sentirsi vuoti in questo periodo...rx passa da meeeeeeeeeeeeeeee

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  4. Cara Francesca, leggerti è un vero piacere.E' vero,la vita a volte sembra così difficile, ma arriva sempre un momento in cui, ci si guarda indietro e ci si chiede"Come ho fatto ad andare avanti, nonostante tutto?" e anche le situazioni che ci sono sembrate tanto brutte e impossibili da superare, ci aiutano a formarci e a farci crescere. Il grande sentimeno che sprigiona dalle tue parole farà di te una persona speciale.
    La tua visita mi ha fatto tanto piacere: ti abbraccio.

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  5. Cara Francesca, c'è un invito per te sul mio post del 12.12.08
    Ciao ciao

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  6. Ciao Fra, Non fartene un cruccio, la vita è fatta di queste cose, non c'è niente di fermo, tutto cambia, i nostri sentimenti, le nostre emozioni , i nostri desideri e un continuo mutamento di ogni cosa attorno a noi.
    è normale per una ragazza intelligente della Tua età desiderare dei punti fermi, delle certezze, un futuro senza incognite, un Amore travolgente che accarezzi l'anima e scaldi il Cuore. Ebbene...io credo che tutto questo per Te arriverà.
    Tieni in considerazione, Tu puoi essere l'artefice del Tuo futuro.
    Un filosofo Greco del 500 a.C. Eraclito di Efeso, affermava che il carattere di un uomo è il suo destino!
    Ciao Francesca, un abbraccio

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Ciao a tutti!!!mi raccomando lasciate una traccia del vostro passaggio, mi farà piacere venirvi a trovare!