15 luglio 2008
Non posso pensare che nella mia vita manchi qualcosa, no questo fa troppo male.
È più comodo credere che tutto vada bene così, che tutto sia apposto così, che non mi serva altro al di fuori di quello che ho già, che tutto quello che potrei avere sarebbe soltanto “in più”.
È più facile pensare che bastino una vodka alla pesca e una marlboro light per far andare tutto bene, tutto a posto.
In realtà non è così, in realtà non va affatto così: quella vodka o quella sigaretta ti portano in uno stato di ebbrezza, in cui è piacevole muoversi, ti fanno dimenticare il resto della tua vita per l’intera serata, ti fanno addirittura divertire, ridere e poi però quando nemmeno te ne rendi conto ti trovi sola, con un gran mal di testa e le macerie di una vita che hai tanto cercato di dimenticare.
È l’una e mezza, è notte, fuori e buio, intorno a me prende forma un grande specchio di silenzio, spezzato, infranto ogni tanto da rumori lontani che si infiltrano tra i miei pensieri dalla finestra aperta.
Stanotte queste parole pesano, pesano come la neve sui pini d’inverno.
Quello che pesa di più è però ammettere che una volta avevo una persona da amare…si, una volta si.
Una volta, amare, avevo: parole, solo parole che come raffiche di grandine si scagliano contro di me.
Ho male, solo io lo so.
Non piango, non posso, non voglio più farlo.
Ho pianto troppo e non è cambiato mai nulla, perché dovrebbe essere diverso ora, proprio ora?!
Fra
beh che dire..quello che scrivi è davvero stupendo..e quando ho letto che hai solo 17 anni non ci potevo credere!! riesci a scrivere ciò che le persone provano,pensano ma che non tt riescono ad esprimere a parole come fai tu...se ti va di aggiungermi a msn il mio contatto è elisalele@hotmail.com un saluto e ancora complimenti.
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