Dopo aver desiderato tutto questo amore, l’ho cercato e non l’ho trovato, allora ho aspettato che lui trovasse me ed è arrivato; ma proprio quando ero convinta che non se ne sarebbe mai andato, l’ho perso.E ho desiderato il ragazzo che mi dicesse “ti amo” in tutti i momenti, che mi tenesse stretta quando ero turbata, ho desiderato il ragazzo che mi prendesse in braccio, mi facesse il solletico, che semplicemente mi parlasse. E ho desiderato il ragazzo che mi portasse dei fiori senza un perché, che mi lasciasse addormentare tra le sue braccia, che mi facesse impazzire di lui. ho desiderato il ragazzo che mi cullasse dicendomi che ero bella quando ero triste, ho desiderato il ragazzo che stesse al telefono per ore con me, che mi guardasse negli occhi e mi sorridesse. ho desiderato il ragazzo che mi baciasse sulla fronte, che ballasse con me anche senza musica, che mi baciasse sotto la pioggia. ho desiderato il ragazzo che si innamorasse di me.
Bene, dopo tanti sogni questo ragazzo mi sono illusa di averlo. L’ho perso. Ho perso l’amore e il ragazzo dei miei sogni. E ho capito che la vita a volte non è giusta, che l’amore fa ridere, e per ognuno di quei sorrisi spenderai una lacrima. Ho capito che la bellezza dell’amore e la sofferenza vivono insieme: più sarai felice e più starai male, perché loro sono grandezze proporzionali. “E questa è matematica, si chiama matematica dell’amore.” (cit.)e non servono tante formule per dimostrarla, prima o poi la sperimentano tutti, ma sulla loro pelle.
chi ero? Ero quella che si riteneva perfetta, perfetta nel suo modo di fare, di essere, di vivere. Perfetta e nulla di più. Ero quella che non si stancava mai di sognare.
E ora chi sono? Ora sei mesi dopo, sono sempre quella persona perfetta, perfetta in tutto, che non ha ancora smesso di sognare anche se proprio loro, proprio quei sogni l’hanno fatta cadere, le hanno fatto un male cane, distruggendo un po’ tutto quello che aveva costruito. Sono sempre io, con qualche cicatrice in più, alcune pure grandi e alcune che bruciano ancora, sono sempre io ancora più perfetta di prima perché ho provato ad amare, perché ho provato a fare di un sogno una realtà, ma non ho tenuto conto del fatto che prima o poi i sogni finiscono e quello che trovi aprendo gli occhi è la delusione. delusione che è stato un bel sogno ma ormai è finito, delusione che quel sogno non è più il tuo presente. E sono ancora io. Io che amo me stessa, i miei amici, la vita, i sogni, le stelle, il vento e il cielo, le fragole, i girasoli, la musica, Gigi d’Agostino, l’house, i cani, il gin lemon, i sabati sera, le feste, le giostre, il giallo, le poesie e pablo neruda,i cartoni della disney, i film strappalacrime, il cioccolato, i telefilm, i temporali e i gatti neri, le ninfee di Monet, i ricordi. Io che amo ballare, vivere, amare (anche se fa male), pensare, ridere, giocare, ascoltare.
Io che odio la nebbia e la pioggia, i film horror, i particolari, la tranquillità, le lacrime, la coca cola, la pignacolada, i tacchi alti, la mia prof di …(o è lei che odia me??me lo sono sempre chiesta), studiare storia. Io che odio la falsità (questo è banale, lo so, ma è così), i realisti e la frase “segui il tuo cuore”. Io…io che non dimentico, io che perdono anche quando non vorrei, io amata da molti, odiata da altri, io che non rinuncio all’essere me stessa, io che non rinuncio a cambiare, io che non rinuncio alla rivoluzione che avviene in me in ogni attimo, io che non voglio rinunciare alle emozioni, io che voglio lasciare ovunque qualcosa di me, io che non voglio essere ricordata per il colore dei capelli o per qualcosa di simile, ma io che voglio essere ricordata per qualcosa che vale davvero.
Io che amo discutere, io che odio perdere, io che non voglio mai arrivare in ritardo alla partita più importante, al campionato migliore, quello della mia vita. ecco chi sono dopo sei mesi, semplicemente così. Semplicemente me.

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